Liquore di erba limoncina
L’uomo mandò giù il primo sorso di liquore, tenne gli occhi chiusi per un istante quasi a voler imprimere nella mente quel profumo, quel sapore di agrume e di dolce, quell’accenno di freschezza dopo una cena prelibata.
La moglie era seduta di fronte a lui, faccia tra le mani, gomiti sul tavolo, l’espressione tesa di chi stava attendendo un giudizio importante.
Quel liquore l’aveva preparato lei con le sue mani, lui ancora non lo sapeva.
Era già da qualche mese che la donna custodiva quel segreto, da quando, ad aprile, lei ed il marito cenarono nella vecchia trattoria del paese vicino. Quella sera l’oste offerse loro un liquore che lui stesso aveva preparato. Il marito lo gradì molto, tanto che, con entusiasmo, dispensò apprezzamenti e lodi.
Lungo la strada del ritorno, nella mente di lei si fece spazio un pensiero: avrebbe preparato quel liquore e lo avrebbe donato al marito il giorno del compleanno, ad ottobre. Servivano, però, duecento foglie di erba limoncina.
Era aprile e non fu difficile reperire quell’erba. In un grande vaso di terracotta, interrò tre piantine e si prese cura di loro fino a quando, ad agosto, i tre rametti snelli si tramutarono in un bel cespuglione di foglie.
In un pomeriggio caldo e assolato, approfittando dell’assenza del marito, raccolse duecento profumatissime foglie e le lavò accuratamente sotto al getto dell’acqua della fontana davanti casa.
Stese le foglioline su di un canovaccio bianco e le mise sotto al portico, dove un briciolo d’aria le sfiorava asciugandole dall’acqua.
Tagliuzzò accuratamente la buccia di qualche limone.
Mise il tutto a macerare nell’alcool, nella vecchia e piccola damigiana che un tempo veniva usata per il vino.
Nascose il contenitore dentro al capanno degli attrezzi, lo coprì con una cassetta di legno e sopra ad essa mise un vasetto di gerbere in fiore.
Dopo ventun giorni unì al composto uno sciroppo di acqua e zucchero, poi, filtrò il liquido. Scelse la bottiglia più bella ed elegante, quella che avrebbe regalato al marito la sera del compleanno. Mancavano ancora trantacinque giorni ma lei già fremeva, impaziente e desiderosa di consegnare quel dono così prezioso.
Arrivò il 3 ottobre. Quel giorno il sole era mite e l’aria era tiepida. Il tramonto fu spettacolare ma lei non lo vide. Era in cucina, con le finestre spalancate sul giardino vestito d’autunno. Il canto della fontana accompagnava le sue gesta calme e metodiche. Era intenta nella preparazione dei piatti prediletti dal marito, curava con attenzione anche il più piccolo particolare.
Stese sul tavolo la tovaglia di pizzo, posò su di essa il suo miglior servizio di piatti, quelli del corredo di nozze. Legò sul tovagliolo un rametto di erba limoncina, un piccolo indizio per la sorpresa finale.
Accese una candela. In sottofondo la musica del sassofono e del pianoforte.
Quando lui arrivò, era tutto impeccabile. Cenarono con calma raccontandosi i trascorsi del giorno che stava per terminare. Sul davanzale esterno, la gatta li osservava, attenta e composta, il muso schiacciato sul vetro della finestra. Attendeva fiduciosa il tempo della sua cenetta.
Quando arrivò il momento di servire il liquore, la donna era emozionata come una bimba alla consegna del suo primo regalo. Portò in tavola la bottiglia su di un vassoio di legno intarsiato. Versò il liquore nel bicchierino e sedette di fronte al marito con il cuore straripante d’emozione.
Lui sorseggiò, abbozzò un sorriso e, con l’espressione meravigliata, esclamò: “Mmmm, squisito!”
Lei, felice ed appagata, potè finalmente liberarsi del suo segreto. Gli rivelò che quel liquore era frutto di mesi di cure, dalle esili piantine acquistate ad aprile (che non erano piante di fiori come lei gli aveva raccontato), alla piccola damigiana nascosta in un posto sicuro.
Lui, con gli occhi pieni d’amore, allungò il braccio, appoggiò la mano ruvida sul volto di lei e la accarezzò dolcemente, pensando, a quanto fosse fortunato ad averla accanto.
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Dedicato a voi, mariti adorabili.
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INGREDIENTI:
– 200 foglie di erba limoncina (chiamata anche erba cedrina o erba Luigia o erba limonaria)
-6 limoni
-1 litro di alcool 95 gradi (io uso l’alcool Buongusto)
-1 litro e mezzo di acqua
-1 chilo di zucchero
PREPARAZIONE:
Lavate le foglie. Tagliate la buccia ai limoni facendo attenzione a non asportare la parte bianca che altrimenti risulterebbe amara.
Mettete foglie e bucce dentro ad un contenitore di vetro assieme all’alcool. Ogni giorno, scuotete il contenitore affinchè gli olii essenziali si sprigionino uniformemente.
Dopo 21 giorni, preparate uno sciroppo mettendo in una casseruola acqua e zucchero. Il fuoco deve essere basso. Mescolate fino a raggiungere l’ebollizione.
Fate raffreddare lo sciroppo, poi versatelo nel contenitore assieme alle foglie, alle bucce ed all’alcool. Lasciate riposare per un giorno.
Filtrate aiutandovi con una garza. Questo passaggio io lo ripeto due volte.
Trasferite il liquore nelle bottiglie, chiudendole con cura.
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